Nel modo in cui cade la neve: Un’esperienza di lettura che avrebbe dovuto brillare
Quando ho visto Nel modo in cui cade la neve di Valeria Vindigni, non ho potuto resistere all’idea di immergermi in un’altra delle sue creazioni, dopo aver apprezzato Fabbricante di Lacrime. Speravo in una narrazione evocativa e ben costruita, ma invece ho trovato un libro che, per me, si è rivelato un terribile flop. Ora, prima di addentrarmi nei dettagli, voglio scusarmi per qualche parolaccia che potrei utilizzare. Ma, sinceramente, dopo aver finito questo libro, le parolacce sembrano l’unico modo per esprimere la mia frustrazione.
Inizialmente, la storia di Ivy e Mason prometteva bene. I personaggi avevano il potenziale per essere affascinanti, ma ciò che è seguito è stato un susseguirsi di cliché e situazioni forzate che hanno fatto perdere il filo della narrazione. La scrittura risulta disorganizzata, con scelte narrative che saltano da una scena all’altra senza la dovuta coerenza. Dopo le prime cento pagine, che in realtà erano promettenti, ci siamo ritrovati in un’impasse dove i personaggi non sembrano crescere, anzi si ripetono in frasi vuote di significato.
Ivy, la protagonista, è intrappolata in un loop emotivo di solitudine e chiusura che, sebbene possa essere genuina all’inizio, si trasforma rapidamente in uno strazio ripetitivo. A un certo punto, mi sono chiesta se fosse davvero necessario ripetere le stesse insicurezze ogni capitolo. Magari la crescita del personaggio può essere un processo lungo, ma Ivy si sveglia solo nell’ultimo capitolo, rendendo tutto il resto un vero e proprio calvario di lettura.
Un momento critico è la scena della spiaggia, dove Ivy decide di affrontare le onde dell’oceano pur essendo una principiante. La sua impulsività potrebbe essere vista come coraggio, ma appariva piuttosto come un colossale errore di valutazione che avrebbe potuto costarle la vita. E il suo amico Nate, purtroppo, non sembra pronto a intervenire per aiutarla. Questo è solo uno dei tanti momenti in cui le azioni dei personaggi non si allineano con la logica o con il buon senso.
Cosa succede poi con i personaggi secondari? Molti di loro sembrano caricature piuttosto che volti reali. Fiona è un mistero, travolta da improvvise personalità e scelte che non si coagulano mai in uno sviluppo coerente. Travis, il ragazzo simpatico, sembra sproporzionato rispetto alla trama e i suoi sentimenti per Ivy non vengono approfonditi come dovrebbero. Tutto gira attorno a cliché prevedibili e banali, una trama che sembra più un’insalatona di idee mescolate a caso piuttosto che un’opera letteraria compiuta.
Sinceramente, mi aspettavo molto di più dalla Vindigni, che ha dimostrato di avere potenziale. Sebbene Nel modo in cui cade la neve sia destinato a un pubblico giovanile, la sua narrativa lascia angosciato anche un lettore attento come me. E di questo passo, mi sembra difficile consigliare il libro a nuove letture.
In conclusione, se volete un romanzo romantico che esplori i dilemmi dell’adolescenza, vi consiglio di cercare altrove. Magari questo libro troverà un suo pubblico tra chi ama le storie stracolme di cliché, ma per quanto mi riguarda, è stato un vero disastro. Nel complesso, consideratelo un’esperienza di lettura che avrebbe potuto brillare, ma che è finita per oscurare completamente il mio entusiasmo.
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